
Pubblicato qualche giorno fa, l’ultimo bollettino ABI aggiornato alla fine dell’estate 2018, conferma che la calda stagione non è stata altrettanto rovente sul fronte dei tassi per i mutui casa. Che, anzi, nel mese di settembre hanno dimostrato un buono spolvero, scendendo mediamente all’1,79%, contro l’1,85% del mese di agosto e contro il picco del 5,72% registrato sul finire del 2007, quando i primi segnali di criticità erano apparsi evidenti. Certo, difficile pensare che questo trend possa continuare ancora a lungo e, anzi, forse è bene prepararsi a una tiepida inversione di tendenza.
Tasso fisso o tasso variabile? Gli italiani non hanno dubbi
Tra gli altri dati di maggiore interesse che spiccano all’interno del bollettino ABI, un cenno è certamente riconducibile alla scelta maggioritaria verso il tasso fisso quale forma tecnica preferita dai nuovi mutuatari. Una scelta ben supportata e condivisibile, visto e considerato che ci aggiriamo in un contesto di tassi di interesse ai minimi storici, e che particolarmente allettante è l’ipotesi di poter congelare oggi, per i prossimi decenni, il costo dell’operazione.
Certo, questo non significa quel quarto di nuove operazioni a tasso variabile (a tanto ammonta la proporzione di chi oggi sceglie di indebitarsi a tasso indicizzato), lo sta facendo necessariamente contro il proprio interesse. Si tratta però, per lo più, di operazioni di breve termine, con un orizzonte temporale raramente in grado di superare i 5-7 anni, e all’interno del quale la scelta di un tasso in linea con quello di mercato può risultare ancora vantaggiosa.
Stock mutui in crescita del 2,2%
I dati aggiornati al mese di settembre ci informano altresì che i prestiti concessi dalle banche operanti sul territorio italiano nei confronti delle famiglie e delle imprese sono cresciuti su base annua del 2,1%, prolungando in questo modo la positiva dinamica complessiva del totale dei finanziamenti in essere, con un tasso che si mantiene in territorio positivo da oltre 2 anni.
Più dettagliatamente, sulla base degli ultimi dati relativi ad agosto 2018, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’importo totale dei mutui in essere delle famiglie registra infatti una variazione positiva del 2,2% su base annua, confermando le buone prospettive che erano state formulate negli ultimi mesi.
Buona tenuta della qualità del credito
Le buone notizie diffuse dal bollettino ABI fanno altresì riferimento alla tenuta della qualità del credito, con le sofferenze nette – quelle al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche con risorse proprie – che ad agosto 2018 sono state pari a 40,5 miliardi di euro, più o meno identiche ai 40,1 miliardi di euro del mese precedente e in forte calo (- 46,3 miliardi di euro) rispetto al dato di dicembre 2016, e a quello (- 48,3 miliardi di euro) di novembre 2015.
In miglioramento anche il rapporto tra le sofferenze nette sugli impieghi totali, con un livello che si è attestato al 2,36% nel corso del mese di agosto, ben lontano dal 4,89% della fine del 2016.
Altolago
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