Qualche giorno fa l’ABI ha pubblicato il suo ultimo bollettino mensile, sancendo che in base agli ultimi dati ufficiali (relativi a marzo 2018 per lo stock, a aprile 2018 per i tassi), il mercato dei mutui avrebbero confermato la sua crescita dinamica, con un ammontare complessivo in capo alle famiglie in variazione positiva del +2,7% rispetto a marzo 2017, quando– peraltro – già si manifestavano alcuni concreti segnali di miglioramento.
Tassi ancora in calo, prevalgono i fissi
In maniera più specifica, per quanto concerne l’andamento del costo del denaro per le famiglie mutuatarie, l’ABI sottolinea come il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento per acquisto di abitazioni sia calato ancora, all’1,85%, contro l’1,88% di marzo 2018 e contro il massimo recente del 5,72%, a fine 2007. Si tratta di un nuovo passo indietro certificato quasi “a sorpresa”, rispetto alle principali attese degli analisti, e che conferma quanto lo scenario di inversione di tendenza nel costo dei prestiti casa sia ben lungi dal consolidarsi.
Sul fronte statistico legato alla ripartizione dei dati tra erogazioni a tasso fisso e a tasso variabile, il tasso certo continua a piacere in misura notevole: l’ABI sottolinea infatti come sul totale delle nuove erogazioni di mutui, circa i due terzi siano a tasso fisso. Una notizia che non stupisce: i tassi ai minimi storici favoriscono infatti l’indebitamento a condizioni invariabili, soprattutto per quanto concerne un orizzonte temporale medio lungo.
Domanda immobiliare in rafforzamento
Nel suo bollettino mensile l’ABI sottolinea altresì come il mercato immobiliare stia fornendo ulteriori segni di convincente ripresa, per quanto i dati statistici non stiano ancora premiando la soddisfazione degli auspici.
Nell’outlook l’associazione dei banchieri ricorda ad esempio come nel primo trimestre 2018 sia proseguita la crescita del mercato dei mutui per l’acquisto di abitazioni, con un incremento dello stock del 2,7% che riflette anche il miglioramento proveniente dal mercato delle abitazioni, oltre che le più favorevoli condizioni di offerta da parte delle banche. Peraltro, come ben riscontrabile anche in tempi meno recenti, il fatto che i tassi di interesse sui mutui stiano continuando a diminuire ha indotto sempre più famiglie a domandare la rinegoziazione delle condizioni applicate ai prestiti già in essere. Nel corso del 2017 hanno dunque rifinanziato o rinegoziato circa il 6% dei finanziamenti: una quota non sottovalutabile, per quanto inferiore rispetto alla quota di famiglie che ha approfittato dell’opportunità di surrogare un mutuo negli anni precedenti.
Infine, si noti con particolare interesse come l’ABI riconosca che il ciclo immobiliare in Italia è in fase di ripresa, pur presentando ancora elementi di debolezza. L’associazione si sofferma soprattutto sull’evoluzione della domanda di settore, sottolineando come secondo i risultati di una recente indagine congiunturale condotta su oltre 1.500 agenzie immobiliari, si stiano rafforzando i segnali di miglioramento della domanda, con aumento del numero di agenzie che hanno intermediato almeno un immobile, e diminuzione delle giacenze degli incarichi a vendere. È altresì tornata ad aumentare la quota di operatori che segnalano pressioni al ribasso sui prezzi immobiliari.
Altolago
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